Polyvore è andato ufficialmente online per la prima volta nel lontano 2007 ed è stato un sito che metteva al centro di tutto il mondo fashion, prima dell’arrivo di Instagram e delle fashion blogger. Grazie a questo sito, era possibile creare profili, set di vestiti da potere pubblicare e condividere, cercare capi di abbigliamento e abbinarli per creare look virtuali.

Polyvore era considerato un sito poco serio, usato per divertimento, per parlare di vestiti e trucchi e negli ultimi tempi anche di oggetti di design. Era, persino, riuscito a creare una community di utenti appassionati di moda che si confrontavano tra loro sull’argomento principale del sito: virtual fashion.

Nell’epoca in cui ci fu il boom, gli utenti iscritti erano circa 20milioni eppure non era conosciuto da tutti. Funzionava perché quando era nato, non esisteva Instagram, diventando famoso grazie al mondo della moda, in assenza del fenomeno delle fashion blogger. Esistevano i forum, i blog ed era un periodo totalmente diverso da quello che viviamo oggi.

Come mai Polyvore non è riuscito a sopravvivere?

La risposta a questo quesito che in molti si sono posti, è che il sito pur mettendo al centro dell’attenzione la moda, non spingeva verso l’acquisto. Non era una vetrina usata dalle aziende per promuovere i propri prodotti di moda e cosmetica, non era un posto in cui i blogger si confrontavano con gli utenti e non esistevano “link in bio”. 

Polyvore era semplicemente una piattaforma che consentiva agli appassionati del mondo della moda di parlare, con altri appassionati, del loro argomento preferito, senza mettere in chiaro i profili personali. Non c’erano né volti né influencer dietro ai vestiti.

Come funzionava il sito?

Quando nel 2007 nasceva il sito, un’intera generazione di millennials trovò un luogo accogliente e pieno di stile oltre che di ispirazione in cui potere essere se stessi, assecondando sogni e desideri.

Provando a mettere insieme look, che spesso non si aveva il coraggio di indossare o creando grafiche simili a selezioni degne di una rivista di moda, si sviluppava anche un legame con la community che al momento del boom vantava ben oltre 20mila iscritti, dopo l’acquisizione da parte di Ssense. 

La piattaforma fu un tentativo di digitalizzare la monda, tre anni prima dell’arrivo di Instagram, grazie a ritagli di cataloghi online, riviste e magazine di settore. Si trattava di un sito, anzi una community, nata per scoprire e creare nuove tendenze di moda.

A prima vista potrebbe essere scambiato per il clone di Pinterest, ma in realtà è stato il primo sito social fashion ad avere successo, un merito da attribuire ai brand partner ma soprattutto alla gente comune, alle tante ragazze che sono riuscite ad esprimere il proprio talento di fashion blogger.

Polyvore funzionava in modo similare a Pinterest, dove gli utenti avevano la possibilità di utilizzare una bacheca su cui creare outfit virtuali, set di abiti, accessori e scarpe da abbinare sfruttando un semplice meccanismo di copia e incolla, scegliendo capi da vari siti web e negozi online. Per la creazione di un look, il sito metteva a disposizione un piccolo editor che creava dei veri e propri collage digitali. Per segnalare una proposta moda, era presente Clipper, un bookmarket.

Il sito di Polyvore veniva usato anche dalle grandi marche della moda per la promozione delle collezioni, tanto che i brand organizzavano spesso dei contest per creare set, usando gli articoli presenti sugli shop online. Un’occasione perfetta per scoprire nuovi fashion designer. Il sito, però, era in lingua inglese ma naturalmente nella community era presente anche il gruppo Italia.

Come creare oggi look online?

A seguito della chiusura di Polyvore i siti più usati su cui creare look, oggi sono: UrStyle, ShopLook, TrendMe, FashMates e l’applicazione della italiana girl britannica Alexa Chung Villoid. Tutte le piattaforme si ispirano al sistema di creazione che sfruttava il sito di styling Polyvore, dove mediante le numerose opzioni di capi disponibili è possibile creare infinite combinazioni di look, aggiungere testi con vari font, immagini e accessori.

Per una persona al di fuori del mondo del virtual styling potrebbe non essere semplice creare look di successo. Per prima cosa sembra essere necessario avere la giusta ispirazione, cercare immagini di look da cui potere prendere spunto ed esercitarsi ad interpretare un mood per ricreare l’effetto finale desiderato.

Per comporre l’outfit, meglio iniziare da un capo che si vuole valorizzare e poi costruirvi intorno, aggiungendo dettagli e rifiniture ma sempre rimanendo in tema. Se lo sfondo bianco non è tra i tuoi prediletti puoi sempre affidarti a Canva, che offre un’ottima piattaforma di lavoro per mood-board più creativi.