Conosciamo tutti la storia di Goku, il celebre Sayan protagonista della saga di Dragon Ball. Arrivato sulla Terra in seguito all’esplosione del pianeta Vegeta, Goku viene adottato da Gohan, che lo cresce come farebbe un padre, anche se lui continua a chiamarlo “nonno”. Il ragazzo continua a credere di essere un terrestre finché un altro Sayan arriva sul pianeta a rivelargli la vera storia delle sue origini. Benché la fine del pianeta Vegeta sia raccontata in maniera piuttosto dettagliata, conosciamo poco sui veri genitori di Goku, in particolare sulla madre biologica, che fa la sua apparizione, o meglio viene citata, solo nel manga e non nell’anime ben più celebre in Italia.

Tuttavia, ci sono alcune informazioni sulla madre di Goku che possono essere estrapolate dalle altre sue apparizioni nei manga più recenti e nei videogiochi della serie Dragon Ball. Vediamo insieme chi è la mamma di Goku e qual è la sua storia.

Qual è il nome della mamma di Goku?

Il suo nome è Gine, italianizzato in Gin. Come quasi tutti i Sayan presenti in Dragon Ball, anche il suo nome è associato a un ortaggio; in questo caso Gine prende spunto dalla parola giapponese Negi, che significa “scalogno”. Gine è la compagna di Bardack, il padre biologico di Goku, dal quale ha avuto anche un altro figlio, Raditz. Sarà proprio Raditz a rivelare a Goku la storia dei loro genitori.

Qual è la storia della mamma di Goku

Sul pianeta Vegeta, Gine fa parte di una squadra di combattimento formata da quattro elementi, tra cui il futuro compagno Bardack. Nel corso della storia, la ragazza si accorge di non essere portata per la guerra e finisce a lavorare in un centro di distribuzione delle carne. I Sayan sono un popolo di guerriere e chi non è in grado di combattere può svolgere solo lavori molto umili.  Il legame tra Bardack e Gine si rafforza nonostante non lavorino più insieme. La loro unione li porterà a dare alla luce due figli, Raditz e successivamente Kakaroth, ossia Goku. Col tempo il primogenito Raditz entra nelle grazie del principe Vegeta mentre Goku, ancora piccolo, viene spedito sulla Terra con una navicella spaziale. Il pianeta Vegeta viene distrutto da Freezer e, con molta probabilità, Gine perde la vita durante l’esplosione.

La storia d’amore tra Gine e Bardack è inusuale per la razza Sayan, che tende ad evitare legami affettivi e a unirsi al solo scopo riproduttivo. Il loro legame, invece, sembra avere radici davvero ben salde.

La mamma di Goku: prime apparizioni

Come detto, l’apparizione vera e propria del personaggio disegnato non avviene né nel manga classico (dove viene solo citato il nome di Gine) né nella serie animata. La prima apparizione di Gine risale al manga del 2014 “Dragon Ball Minus”.  Qui la vediamo in procinto di lavorare la carne nel centro di distribuzione del pianeta Vegeta; durante l’operazione, Bardack corre a farle visita e gli comunica la decisione di mandare Goku sulla Terra in avanscoperta. Qui possiamo osservare il carattere mansueto di Gine. La donna, al contrario di tutta la stirpe Sayan, non ha un’indole guerriera ma preferisce un lavoro tranquillo che le permetta di accudire i suoi figli. È probabile che la bontà di Goku, oltre a essere dovuta agli insegnamenti del padre adottivo, possa derivare anche da quella della madre.

Gine in Dragon Ball Fusions

Nel celebre videogioco Gine è presente come molti altri personaggi secondari della saga. Qui possiamo osservare le scarse abilità in combattimento di Gine. È infatti un guerriero di terza classe, ma la sua indole mansueta non le permette di avere una grande forza in battaglia. Nelle cut scenes osserviamo come Gine abbia bisogno spesso dell’aiuto di Bardack per tirarsi fuori dai guai. Come tutti i Sayan, è in grado di aumentare la sua forza all’occorrenza, ma questo non le basta per essere considerata una combattente temibile. All’interno del videogioco, Gine può effettuare due fusioni: una con Tekka e una con Towa (assumendo il nome di Towane).

In realtà, Dragon Ball Fusion non è il primo videogioco dove appare la mamma di Goku. La vediamo anche in “Dragon Ball Extreme Butoden”. Tuttavia, in questo titolo il personaggio non è giocabile ma svolge solo una funzione di supporto.