Ogni azienda, per aumentare la produttività ricerca sempre i metodi più versatili e veloci al fine di eliminare i tempi morti ma anche di rendere ogni singolo passaggio scevro da errori.

Dall’automotive all’industria che lavora il ferro e dalla meccanica alla rubinetteria, ogni realtà può trovare benefici nell’automazione efficace della propria filiera, con macchinari certificati che agiscono secondo le impostazioni fornite e quindi secondo le singole necessità.

Naturalmente, per assicurarsi risultati ottimali è necessario sfruttare impianti all’avanguardia, realizzati sfruttando tecniche innovative da realtà di riferimento del settore.

Ne costituisce un esempio Trebi-bs.com, azienda che da sempre si impegna nel proporre soluzioni di sbavatura robotizzata con cui ottimizzare un ampio numero di operazioni industriali.

I vantaggi dei macchinari certificati

La certificazione ATEX di un macchinario definisce i margini di sicurezza rispetto alla presenza di gas e polveri potenzialmente infiammabili o esplosivi e deve sempre essere fornita. Inoltre, laddove il dispositivo sia inserito in un circuito chiuso, i rischi sono persino minori, ivi inclusa la possibilità di inquinamento acustico, ridotto davvero al minimo.

Laddove si ricrei una catena di montaggio in diverse fasi, sarà indispensabile che l’eventuale braccio meccanico presenti caratteristiche di rigidità e snodo tali da essere precisa al millimetro, ma anche che riduca le vibrazioni e il margine di errore, specie se deve sottoporre il pezzo a operazioni delicate e precise come la sbavatura o la rifinitura.

I materiali di cui sono costituiti i vari elementi, inoltre, farà la differenza sulla longevità e persino sulla facilità di pulizia, nonché di smontaggio di parti intercambiabili.

La velocità e la precisione in ogni singola fase, dunque, saranno fondamentali per aumentare la produttività e consentire all’azienda di concentrarsi su altri aspetti non prettamente operativi, delegandoli a un macchinario che sarà sufficiente predisporre nel modo corretto perché agisca praticamente in autonomia.

Peculiarità e campi di applicazione dei macchinari automatizzati

La prima cosa da valutare, nell’automazione dei processi produttivi, è lo scopo delle lavorazioni, nonché la tipologia di materiale che deve essere rifinito, tagliato o levigato: acciaierie, fonderie e segherie sono solo alcuni dei campi di applicazione.

Un metallo fuso ha bisogno di essere sagomato in maniera esemplare e, una volta solidificato, sottoposto a sbavatura al fine di eliminare le imperfezioni sui bordi; oppure può essere smerigliato e lucidato per diventare brillante e ricevere magari una successiva verniciatura; o, ancora, va tagliato per essere inserito in un dispositivo più complesso. Per questo, in fase di ricerca, molte aziende si affidano a ditte produttrici che possano innanzitutto fornire una consulenza preventiva al fine d’individuare le peculiari necessità e gli obiettivi.

Nastri trasportatori, bracci meccanici e dispositivi elettronici per il controllo dell’automazione sono i punti salienti su cui si può sviluppare il macchinario finito. Dai sistemi di presa, a quelli di rifinitura, a quelli di carico e scarico, ogni singola componente viene studiata per ottenere un risultato finale adeguato.

Ovviamente, il numero di robot e automazioni dipenderà a sua volta molto dalle esigenze del momento: se occorre lavorare pochi pezzi giornalmente, la composizione di questa catena di montaggio risulterà più semplice e limitata mentre, per produzioni più massicce e frequenti, si può predisporre una serie di macchinari più numerosa e articolata, magari con sezioni aperte per un controllo visivo maggiore.

In ogni caso, a più lavorazioni nel corso di mesi corrisponderà sempre una manutenzione adeguata, al fine da rimanere sempre efficienti: per questo, ogni componente della filiera deve risultare semplice da sostituire, perlomeno laddove venga direttamente a contatto col materiale di riferimento. I pezzi di ricambio sono fondamentali, quindi saranno anche semplici da reperire e rimontare in pochi movimenti, sempre nell’ottica di un’ottimizzazione dei tempi di lavoro.