Il fisico catanese scompare nel marzo del 1938 senza lasciare alcuna traccia, alzando intorno a lui un alone di mistero che ha lasciato il posto a dubbi, incertezze, e leggende. Dopo anni di indagini, la Procura di Roma ha scoperto che 20 anni dopo la sua scomparsa si trovava a Valencia in Venezuela.
Le tracce di Ettore Majorana sono state trovate laddove avrebbe vissuto tra il 1955 e il 1959. Si ipotizzarono tanti scenari, dal suicidio all’omicidio. In Venezuela secondo alcune testimonianze avrebbe cambiato identità, facendosi chiamare signor Bini. Ma scopriamo chi era Ettore Majorana e la sua storia.
Chi era Ettore Majorana?
Di Majorana si sente parlare spesso, come il più importante fisico teorico italiano del secolo scorso ma anche come un genio e professore universitario, oltre che amico fedele di Enrico Fermi e dei ragazzi di via Panisperna. Su di lui, a seguito della sua improvvisa scomparsa venne girato anche un documentario.
Ettore Majorana nasce nel 1906, fisico teorico eccezionale, abile calcolatore e genio enigmatico. Un genio però che non ha voluto dare tutta la sua abilità alla scienza dato che scomparve improvvisamente nel marzo del 1938, all’età di 31 anni. Il 25 marzo del 1938, manca circa un anno allo scoppio della seconda guerra mondiale, e i ragazzi di via Panisperna cui lui faceva parte, si separano ognuno per la propria strada.
Ettore fu visto per l’ultima volta a bordo di un piroscafo partito da Palermo e diretto a Napoli: da allora, di lui se ne persero le tracce. Durante questo soggiorno scrisse all’amico di Napoli, Carelli una lettera i cui toni lasciavano intendere che volesse suicidarsi. Tuttavia lascia un ultimo scritto, forse l’ultima lettera della sua vita.
E’ servito più di mezzo secolo prima che si potesse fare luce su questa vicenda e che la Procura di Roma capisse che Majorana non si suicidò gettandosi nelle acque del mar Tirreno come si pensava. In realtà, secondo le indagini è emerso che nel periodo compreso tra il 1955 e il 1959 fosse vivo, e si trovasse volontariamente nella città di Valencia in Venezuela.
Quando è sparito?
“La scomparsa di Majorana” per anni è stata un mistero irrisolto. Per la Procura di Roma, lo scienziato si allontanò per sua scelta quando aveva 32 anni e quindi, si trattava di un caso da archiviare. Alla base della decisione del pubblico ministero c’era la testimonianza di un certo Francesco Fasani, un ex emigrato in Sud America, deceduto qualche anno fa. Questi rilasciò un’intervista nel dicembre del 2008 a un noto programma televisivo della Rai, “Chi l’ha visto?”.
Nello specifico, Fasani un meccanico che faceva affari a Valencia, in Venezuela, raccontò alla polizia giudiziaria e al magistrato, di avere conosciuto un uomo con cui entrò in confidenza, che si faceva chiamate Bini. Dopo tempo venne a conoscenza della vera identità di quest’uomo leggendo il suo nome su una cartolina firmata da Quirino Majorana, zio dello scienziato, e trovata nell’auto del signor Bini, datata 1920.
Le indagini proseguirono fino a dimostrare che tra il 1955 e il 1959, il fisico era vivo e si trovava esattamente nella città venezuelana. Quindi, secondo la Procura non si trattò né di omicidio né di suicidio. La fine del fisico divenne anche una storia raccontata in un romanzo di Sciascia del 1975, rimanendo così un mistero.
I veri motivi di questa presunta fuga lasciano sono rimasti irrisolti, ma lasciano pensare alla passione del fisico per Pirandello, in particolare per il celebre romanzo “Il Fu Mattia Pascal”. In questa opera il protagonista si crea una nuova identità dopo essere stato creduto da tutti morto. Creò uno scenario di suicidio del vero Mattia Pascal per tornare ad essere se stesso.
Secondo alcuni, Majorana avrebbe deciso di prendere esempio dal suo eroe modificando però il finale della storia. Che sia stato assassinato, che sia fuggito o che si fosse suicidato il genio indiscusso ha lasciato un segno indelebile nella storia della fisica teorica rimanendo sempre coerente con il suo essere geniale e taciturno.