L’8 marzo del 1999 per effetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche venne varato il DPR 275/99 che prevedeva la conquista da parte delle scuole italiane del POF, ovvero il Piano dell’Offerta Formativa. 

Il POF trasformava completamente il sistema di istruzione italiano, sostituendo il precedente Piano Educativo d’Istituto (anche conosciuto come PEI). Andiamo a vedere in cosa consiste il concetto di autonomia scolastica e da chi è stato introdotto.

Come funziona l’autonomia scolastica?

Dal 2000, le istituzioni scolastiche, nonostante facessero parte del sistema scolastico nazionale, possiedono una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa. Le istituzioni scolastiche sono presiedute da un dirigente scolastico e si avvalgono dell’aiuto di un apposito ufficio amministrativo, la segreteria. Questa ha il compito di curare i rapporti con il pubblico, facendosi carico delle tantissime difficoltà presenti sul territorio. Per fare fronte alle numerose necessità opera e agisce per mezzo dei Fondi di Istituto rilasciati dallo Stato che talvolta mortificano il concetto di Autonomia delle istituzioni scolastiche.

Ogni istituzione scolastica possiede un proprio PTOF, Piano Triennale dell’Offerta Formativa, che coinvolge il piano educativo e di istruzione della scuola. Per il loro funzionamento hanno diritto di ricevere i fondi dallo Stato e possono anche ricevere risorse economiche da Comuni, Province e Regioni o da altri enti e privati.

L’autonomia delle singole scuole è guidata da un “Regolamento” che ne stabilisce le modalità di attuazione. Oltre a stabilire criteri e modalità per quanto concerne la didattica, l’organizzazione e la gestione, si occupa anche di fornire le indicazioni utili per redigere il proprio PTOF.

Per redigere il PTOF è necessario che il Consiglio di Istituto si faccia carico di tutte le proposte e idee delle varie famiglie degli alunni, per poi decidere quali attività fare svolgere alla scuola. Il Collegio dei docenti alla luce di quanto appena detto, elaborerà il POF che alla fine verrà adottato in via ufficiale dal Consiglio di Istituto.

Una copia del POF viene consegnata alle singole famiglie al momento dell’iscrizione alla scuola, non in estate. I genitori possono partecipare anche allo sviluppo e all’attuazione dell’autonomia scolastica, assumendosi le proprie responsabilità, anche quelle che verrebbero delegate alle scuole.

Autonomia didattica e organizzativa

All’interno del Regolamento dell’Autonomia scolastica sono inserite delle leggi che si occupano di sancire i metodi di attuazione dell’autonomia didattica e organizzativa.

L’applicazione di queste leggi è competenza diretta delle istituzioni scolastiche che nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie e riconoscendo i valori di diversità, promuovendo le capacità di ogni alunno, può adottare delle iniziative volte al raggiungimento degli obiettivi formativi.

Le scuole, quindi garantiscono che vengano realizzate attività di recupero, sostegno e orientamento scolastico oltre che professionale dei propri alunni.

Chi ha introdotto il DPR 275/99?

Nel 1996 il ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer avviò la riforma del sistema scolastico mediante la promozione di un progetto politico. Il primo provvedimento introdotto fu la legge 59 del 1997 che attraverso l’art.21 stabilì il passaggio da un “sistema centrale nazionale di gestione della scuola” verso un progetto che riconosceva in alcuni settori, “l’autonomia gestionale delle singole scuole”. Questo processo ebbe anche un riconoscimento all’interno della Costituzione italiana. 

L’autonomia scolastica in questione, è di tipo “funzionale” ovvero incide sugli ordinamenti perché dà agli istituti l’autonomia sia didattica che organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Il regolamento che abbracciava tutte le norme in materia di autonomia delle scuole venne poi emanato con il DPR. 275 dell’8 marzo 1999.

Alla luce di questo decreto, restavano tuttavia di competenza del governo:

  • la struttura complessiva del sistema scolastico;
  • la definizione delle competenze e capacità degli alunni per ogni grado di scuola;
  • il monitoraggio dell’autonomia delle scuole e la consulenza da parte dell’amministrazione;
  • il servizio nazionale di valutazione;
  • il rilascio e l’assegnazione dei finanziamenti necessari per il funzionamento del sistema scolastico;
  • la competenza per la scelta del personale scolastico.

Il compito principale delle istituzioni scolastiche è quello di sfruttare nel migliore modo possibile l’autonomia che gli è stata concessa attraverso suddetto DPR 275/99, attivando una sorta di lavoro di squadra basato su una collaborazione tra scuola, famiglia e ambiente esterno, al fine di portare a termine gli obiettivi sanciti dal Piano dell’Offerta Formativa.