Il 2020 è stato un anno d’ oro per il trading online e, a dispetto degli avvenimenti drammatici causati dall’ epidemia di Covid, non sono mancate le buone occasioni per fare degli investimenti. Tra le transazioni in CFD, acronimo che sta per “contratti per differenza”, nei mesi passati si è consolidato un trend di scambio legato ai prodotti petroliferi.

Il prezzo di un barile di greggio, nonché dei prodotti suoi derivati, è calato drasticamente, portando moltissimi traders verso questo tipo di contrattazione; oltre al petrolio, un altro asset molto scambiato è stato il cambio di valuta euro- dollaro. La moneta americana ha subito un forte deprezzamento nel 2020 e ciò ha stimolato l’ interesse degli investitori. Altrettanto gettonato è stato l’ oro: considerato il bene rifugio per eccellenza, ha retto il confronto con le criptovalute dimostrandosi ancora estremamente appetibile per il mercato finanziario.

I CFD sono strumenti finanziari molto complessi e, sebbene siano decisamente interessanti, è opportuno comprendere a fondo come funziona un contratto per differenza prima di investire del capitale e per farlo è possibile visionare la guida presente sul portale Giocareinborsa.net.

Come funzionano i CFD

I CFD sono una forma di contratto standardizzato presente sul mercato finanziario da poco più di vent’anni che è nata per venire incontro alle esigenze dei piccoli investitori che, pur non disponendo di un grosso capitale, volevano entrare nel mondo delle contrattazioni. Tale contratto prevede la stipula di un accordo fra due parti, l’ investitore e l’ intermediario, ovvero il broker online che viene scelto per investire.

La differenza rispetto all’ acquisto classico di altri asset, come ad esempio le azioni, è che in questo caso il trader non compra veramente il titolo, ma stipula un contratto con il broker speculando sul prezzo di mercato. La contrattazione ricalca esattamente le quotazioni sia di acquisto che di vendita, tuttavia lo scambio non viene materialmente eseguito. In altre parole, l’ intermediario e l’ investitore si accordano per la compravendita di un titolo in relazione al valore dell’ attività sottostante durante un determinato periodo di tempo.

Si tratta di una speculazione sull’ andamento dell’ asset e viene anche definita come uno strumento derivato. Il contratto CFD è disponibile in molti paesi occidentali, fra cui l’ Italia, la Gran Bretagna, la Svizzera, la Francia. Tuttavia, non negli USA, dove vige una regola molto più stringente che regola gli strumenti finanziari.

Vantaggi e svantaggi di investire in CFD

Il primo vantaggio dei CFD è sicuramente il fatto che con questa tipologia di investimento non esistono più i costi fissi legati al possesso fisico di un titolo; non viene applicata l’ imposta di bollo (in Italia, attualmente, questa tassa incide sullo 0,20% del valore totale degli strumenti finanziari accumulati) e si azzerano le spese di gestione.

Poi, la natura stessa dei CFD consente all’ investitore di non dover versare tutto l’ importo necessario all’ acquisto di un titolo, bensì solo di una parte, quella che serve a coprire la variazione di margine del sottostante. Questa è una caratteristica fondamentale dei CFD che ha in parte contribuito a decretarne il successo. Infatti, il trader non è più obbligato a possedere un grande capitale e può giocare anche con cifre molto più piccole.

Tra gli svantaggi c’è il fatto che, se non ci si affida a un broker sicuro e affidabile, la possibilità di perdere il proprio guadagno è concreta. Per questo è estremamente importante lavorare solo con piattaforme conosciute e garantite dalla Consob. Inoltre, il mercato CFD è caratterizzato da una grande volatilità: ne deriva che, se non si è disposti a tenere monitorate le oscillazioni con costanza, il rischio di perdita è reale.