Chi si appresta ad aprire una ditta individuale è interessato a conoscere le agevolazioni di cui è possibile beneficiare grazie a questa forma giuridica ed anche i costi che dovranno essere sostenuti.

La ditta individuale è una delle forme giuridiche più diffuse e ciò è dovuto principalmente alla sua flessibilità ed alla gestione agevole di questa tipologia di ditta. Nonostante questo, per assicurarsi di non commettere errori con i documenti e con la dichiarazione dei ricavi e delle spese sostenute è consigliabile rivolgersi ad un professionista in grado di occuparsi al meglio di ogni aspetto.

Se si ha la necessità di godere di questa forma giuridica, dunque, per prima cosa sarebbe opportuno informarsi sul costo del commercialista per ditta individuale, così da farsi un’idea della spesa da sostenere per ricevere il supporto di un professionista altamente qualificato.

Apertura ditta individuale: come fare e quali costi sostenere

Per l’apertura di una ditta individuale non è necessaria la redazione di un atto costitutivo, dunque non bisogna rivolgersi al notaio.

È necessario fare riferimento all’Agenzia delle Entrate, dopo aver compilato il modello AA9/12 ed aver indicato il codice ATECO, che cambia a seconda della tipologia di attività che si ha intenzione di svolgere. Questa procedura rende possibile ottenere il numero di partita IVA da utilizzare per la ditta individuale.

I titolari di una ditta individuale non hanno l’obbligo di lavorare solo in Italia, ma possono svolgere la loro attività anche con la clientela europea. In questo caso, è necessario inserire il numero della partita IVA della ditta individuale nel VIES, che è il sistema elettronico che raccoglie tutte le imprese che svolgono attività in più paesi europei. Collegandosi al sito ufficiale sarà possibile controllare il corretto inserimento della propria ditta individuale nel VIES.

I costi da sostenere per l’apertura di una ditta individuale non sono elevati. Per questa forma giuridica bisogna versare 53 euro per l’iscrizione alla Camera di Commercio e 36 euro al Registro delle Imprese per bolli e diritti previsti dalla normativa vigente. La Carta Nazionale dei Servizi non contribuisce alla spesa, dal momento che la Camera di Commercio la rilascia a costo zero.

Per il calcolo della spesa finale bisogna considerare anche il costo del commercialista che si occuperà dell’apertura della ditta individuale e che aiuterà con tutta la documentazione necessaria per avviare l’impresa.

Attualmente, molti professionisti mettono a disposizione le proprie prestazioni direttamente online, proponendo tariffe caratterizzate da prezzi più convenienti rispetto a quelli delle consulenze tradizionali.

I vantaggi della ditta individuale come forma giuridica

La ditta individuale offre diversi vantaggi, il che spiega come mai sia una delle forme giuridiche più diffuse in Italia.

Tra i punti di forza principali vi è sicuramente la semplicità di gestione: i titolari di questa tipologia di ditta non dovranno occuparsi di libri sociali, non dovranno fare dei bilanci di esercizio e non dovranno nemmeno redigere i verbali di assemblea.

Inoltre, per la ditta individuale non è prevista la presenza di un organo collegiale. Ciò rende la gestione dell’impresa molto più semplice, dato che il titolare potrà stabilire la direzione da seguire e non dovrà confrontarsi con altri, ma avrà piena libertà d’azione.

Alla gestione della ditta individuale possono contribuire affini entro il secondo grado e parenti entro il terzo grado. La partecipazione di persone che non rispettano questi gradi di parentela è possibile solo nel caso in cui vengano assunti come dipendenti dell’impresa.

Anche i costi contenuti rientrano tra i vantaggi di questa forma giuridica. Le piccole imprese a conduzione individuale o familiare possono beneficiare di questo aspetto per evitare di utilizzare una parte considerevole dei propri ricavi solo per coprire le spese di gestione, più ingenti per quello che riguarda altre tipologie di forme giuridiche.